Un'esperienza grandiosa.
Partenza il 28 maggio da Milano Malpensa direzione Budapest. Abbiamo preso l'aereo, lo so. Non rispetta molto il principio dell'interrail, ma non volevamo bruciarci una tappa, così WizzAir ci ha portato economicamente a Budapest.
Il volo è stato breve, trascorso per la maggior parte del tempo a pianificare il viaggio, a pensare a dove dormire la notte stessa.
Insomma: entusiasmo a mille!
Atterriamo a Budapest in una giornata non molto soleggiata, ma almeno non piove e non fa freddo, quindi io sono a posto!
Presi i nostri zaini (il mio è stato battezzato Gigetto), cerchiamo la Metro, a dimostrazione di quanto ignoranti fossimo circa la città. Non esiste una metro che parta dall'aeroporto. Cambiamo 50€ in HUF e ci avviamo all'uscita.
Ci facciamo grasse risate, parliamo con una coppia di italiani e prendiamo il taxi con loro verso il centro. 5€ a testa per mezz'ora di taxi.
Arriviamo a Oktogon, zona definita patrimonio dell'UNESCO. (commento personale: non mi pareva proprio).
Salutiamo la coppia sconcertata per la nostra avventura e ci rifugiamo nel primo locale con wifii per cercare un ostello per la notte. Così finimmo in un McDonald Ungherese: panino salatissimo, ma la fame ha prevalso.
Troviamo un ostello di nome Rainbow Hostel, in una zona di Budapest piuttosto centrale. Posso dire con certezza che Booking ci ha permesso di trovare sempre ostelli a buon prezzo, e lo dico senza tornaconto (booking non mi paga per dirlo, purtroppo).
Zaino in spalla e via verso la metro. Compriamo un biglietto giornaliero in quella metro fatiscente, un tuffo nel passato di almeno 20 anni. Le pareti di ceramica (?) e i tornelli inesistenti.
Un cordiale commesso ci fa pagare il nostro giornaliero e ci augura un buon soggiorno, mentre noi cerchiamo di orientarci in quel luogo, cercando di capire da che parte dovessimo timbrare e la direzione giusta.
Una volta che due donnone in divisa ci hanno indicato (a gesti perché l'inglese non lo parlavano) da che parte andare, siamo balzate sulla metro.
Raggiungiamo la nostra fermata e cerchiamo il nostro ostello...SORPRESA! Oltre che a un ostello è anche un parrucchiere. Spaesate, infatti, dapprima cerchiamo di entrare in un condominio, dove gentilmente un signore, forse abituato agli errori dei viaggiatori, ci ha guidate verso l'ostello. Verso una vetrina. Verso un parrucchiere. Ma che diavolo???
Nonostante le premesse e la stanchezza che si faceva sentire soprattutto nelle nostre gaffe linguistiche con l'avventore, il Rainbow Hostel non era per nulla male. Stanza doppia con armadio e finestra e bagno in comune con gli altri inquilini.
Al piano terra c'era la cucina e una piccola zona giorno, mentre bastava attraversare il corridoio per trovarsi in un salone di bellezza. A ricordarcelo continuamente, erano le offerte a prezzi stracciati per gli ospiti: solo 10€ taglio e piega! Come dire di no? Noi lo abbiamo fatto.
Abbandonato zaino e stanchezza al Rainbow iniziamo a girare per la stupenda Budapest.